Francesco Arena | Jan Fabre

 

Nasi per l’arte

25 marzo — 21 maggio 2023

a cura di Joanna De Vos e Melania Rossi

in collaborazione con Fondazione Elena e Claudio Cerasi e Coopculture

Palazzo Merulana

Francesco Arena

Jan Fabre

Nasi per l'arte non parla solo di “nasi come forme, o come olfatto”. Vuole, invece, stimolare una riflessione sul significato metaforico di questo organo, il primo a formarsi nel grembo materno, un carattere ereditario e identitario che rappresenta l’istinto primordiale ed è anche metafora dell’“avere naso” e di un modo immediato di avvicinarsi alle cose, “sentendole” prima ancora di vederle.

Al naso fa capo uno dei nostri cinque sensi, quello più animale e istintivo, che determina in noi l’attrazione o la repulsione.

Esiste una profonda relazione tra olfatto e memoria. L’olfatto innesca pensieri e – anche involontariamente – fa riaffiorare i ricordi. È il cosiddetto “effetto Proust”.

In anni di collaborazioni, le curatrici De Vos e Rossi, rispettivamente di origine belga e italiana, si sono impegnate ad analizzare come italiani e belgi sul piano estetico e concettuale condividano un “naso per l’arte", di come gli artisti seguano il loro “fiuto” e di come lo facciano, per altri versi, anche gli appassionati collezionisti o gli stessi esperti nella curatela delle mostre.

Nasi per l'arte trova le sue origini nell'incontro di due nasi curatoriali spiegano entrambe Noi curatori siamo a nostra volta creatori, ma creiamo mescolando fonti e voci, spesso inclusa la nostra. Cerchiamo connessioni che gli altri potrebbero non vedere immediatamente, abbracciamo l'insolito ed esploriamo l’inaspettato. Abbiamo così individuato somiglianze impensate e differenze specifiche, che vogliamo svelare in questo progetto. L’Italia e il Belgio sono Paesi diversi ma anche culturalmente simili: nell’approccio istintivo, nella capacità di ironizzare (prendere per il naso), di improvvisare (andare a naso) e nella totale disponibilità a mettersi in gioco”.

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