Da Trisorio la misura del tempo nelle installazioni di Arena

la repubblica napoli / 17 novembre 2017


Oggi alla Riviera di Chiaia, 215 si inaugura la prima personale napoletana dell’artista brindisino

Il video sul suo lavoro d’artista ha aperto le proiezioni di “Artecinema” quest’anno al San Carlo, la rassegna organizzata da Laura Trisorio. Oggi nello Studio Trisorio della Riviera di Chiaia, 215, alle 19 s’inaugura la prima personale napoletana di Francesco Arena. Nelle scuderie del palazzo sono esposte quattro nuove sculture in bronzo bianco e un’installazione site specific, “Passaggio”, che già dà il titolo alla mostra ed è un blocco di argilla che modifica l’arcata che collega i due ambienti della galleria, trasformandolo in un ingresso di dimensioni standard: «Quelle della porta di casa: da scultore – spiega – ho voluto creare una massa per ricavare un vuoto, dove anche i materiali, sui quali imbastisco un’indagine, hanno un significato: l’argilla del portale cambierà stato, forse si lesionerà e cadrà. Il tempo è alla base del mio lavoro da sempre». Una tra le opere più impressionanti di Arena fu esposta al Maxxi di Roma nel 2004: “3,24 mq”. La storia misurata in numeri ed estensioni. Visivamente era una cassa, dentro la quale avrebbe potuto esserci di tutto. Concettualmente era tutt’altro che un’ovvietà: Francesco Arena, 38 anni, artista brindisino, aveva ricostruito nuda e cruda l’intercapedine dove le Br avevano tenuto rinchiuso Aldo Modo per 55 giorni nel 1978 prima di ucciderlo. L’arte si fa storia, come avviene per uno dei riferimenti culturali di questo artista, il grande cileno Alfredo Jarr che ha mostrato il lavoro nelle miniere africane e ha ottenuto di far entrare gratis i migranti nel museo di Dallas. Francesco Arena ha in comune con Jaar anche i capelli rossi. A Napoli ha realizzato “sculture divise e distanziate”: “Lastra (mano)” divisa in due parti, una diventata matrice dell’altra, ma siccome sono state strappate e separate, sono esposte a una misura equivalente a quella tra pollice e mignolo dell’autore. Tra le due metà di “Palla” c’è una distanza di 20,95 metri, esposte quindi nello Studio Trisorio, dall’altra parte del cortile, e nelle scuderie: la misura è quella della diagonale dei due angoli estremi della casa di Arena. Le due sezioni del “Tubo (muro)” sono divise da una parete in dialogo con l’architettura. “Blocco (città)” è divisa anche quella in due parti, e ciascuna è esposta a un km dall’altra, in galleria e su una mensola della Cioccolateria Dolce Idea a Monte di Dio. Diventerà anche un blocco di cacao? Arena non lo esclude. LA storia è misura d’uomo (il palmo della mano, il piede sono misure), è memoria che all’uomo viene tagliata addosso.
Ed è poesia.

Stella Cervasio


 
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Da Trisorio con Arena lo spazio si «espande»