I fantasmi del passato sono utili a comprendere il presente: una mostra al Madre di Napoli

finestre sull’arte / 6 ottobre 2022


Al Madre di Napoli la mostra “Spettri: palinsesti della memoria”. Per guardare al futuro è necessario ricominciare in ricordo di quella “impura storia dei fantasmi”, affermava Jacques Derrida. le opere esposte sono accomunate da questo tentativo.

Aperta il 5 ottobre e visitabile fino al 14 novembre 2022 al Madre di Napoli la mostra Spettri: palinsesti della memoria, a cura di Kathryn Weir. Per la prima volta negli spazi espositivi del museo Madre viene presentata una selezione delle ultime opere entrate a fare parte della collezione insieme ad altre mai esposte. Tra queste, acquisizioni compiute con il sostegno della Regione Campania (Fondi POC – PROGRAMMA OPERATIVO COMPLEMENTARE 20-21), donazioni di artisti e importanti vittorie di bandi come l’Italian Council, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il lavoro di Ibrahim Mahama è risultato vincitore dell’avviso pubblico PAC2020 - Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

L’approccio tematico consente di offrire approfondimenti e creare nuovi quadri per rinnovare lo sguardo sulla collezione permanente. Le opere esposte, prodotte da artiste e artisti di generazioni e provenienze differenti, sono accomunate dal tentativo di aprire uno spazio attraversato dagli spettri che perseguitano l’ambiente in cui viviamo. I lavori sono abitati da storie cancellate o soppresse, diventando un mezzo per rendere visibile ciò che è in bilico tra presenza e assenza, passato, contemporaneità e futuro. Tramite materiali elementari (acqua, terra, metallo, luce, pietra) e archetipi del vissuto (casa, famiglia, strada, lavoro, luogo sacro, musica, natura), gli artisti in mostra interrogano la relazione tra tracce di esperienze individuali e condivise.

Il filosofo Jacques Derrida sottolinea come la storia e la vita in quanto tali siano sempre già infestate dai fantasmi e come per guardare al futuro sia necessario ricominciare in ricordo di quella “impura storia dei fantasmi”. L’intellettuale di domani dovrebbe apprendere à vivre imparando e insegnando, non a fare conversazione con il fantasma, ma intrattenersi con lui, con lei, a lasciargli o a rendergli la parola, sia pure dentro di sé, nell’altro, all’altro in sé: gli spettri ci sono sempre, anche se non esistono, anche se non sono più, anche se non sono ancora".

Gli artisti in mostra sono Betty Bee (Napoli, 1963); Gregorio Botta (Napoli, 1953); Rä di Martino (Roma, 1975); Lino Fiorito (Ferrara, 1955); Ann Veronica Janssens (Folkestone, Regno Unito, 1956); Ibrahim Mahama (Tamale, Ghana, 1987); Raffaela Mariniello (Napoli, 1962); Raffaela Naldi Rossano (Napoli, 1990); Gloria Pastore (Napoli, 1946); Elisa Sighicelli (Torino, 1968); Gian Maria Tosatti (Roma, 1980).

in occasione dell’opening è stato proiettato per la prima volta a Napoli il film di Raffaela Mariniello ZioRiz, che entra a far parte della collezione. Il film è stato prodotto da Teatri Uniti con Casa del Contemporaneo con il contributo della Regione Campania e di Film Commission Regione Campania, in collaborazione con museo Madre, Studio Trisorio e Zona Rosa.


 
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