Lo stato dell'anima. Rebecca Horn alla galleria Trisorio

napoli click / 4 marzo 2022


A vent'anni dalla discussa istallazione a Piazza del Plebiscito – dove in un bel giorno di dicembre 333 capuzzelle illuminate da luci a neon invasero la piazza simbolo della città – Rebecca Horn torna a Napoli con una sua personale presso la galleria che ormai da anni la rappresenta, Studio TrisorioSabato 12 marzo 2022 alle ore 11 si inaugura, nello spazio di via Riviera di Chiaia 215 a Napoli, “Lo stato dell’anima”, esposizione tutta dedicata all'artista tedesca, visitabile fino al 14 maggio.
La forte carica energetica sprigionata dalla materia, vivente e non, la spinta dell'eros e della creatività, sono i temi intorno a cui ruotano le cinque sculture meccaniche realizzate fra il 1988 e il 2022 e tre Bodylandscapes, i grandi disegni caratteristici della Horn. Oggetti di uso quotidiano trovano affinità poetiche quando sapientemente combinati dalla Horn per creare le sue macchine cinetiche, piene di rimandi colti e allusioni da decifrare. Nell’opera Art Eaters (Mangiatori d’arte) alcuni grilli meccanici, simboli di rinascita e di trasformazione, si muovono sulla superficie di grandi tele bianche macchiate di blu. Così i pennelli da make-up combinati a raggiera nell’opera intitolata Die zehnköpfige Schlange (Il serpente a dieci teste) specificano la sua visione dell'arte ai giorni nostri. Di estensione pari a quella del suo stesso corpo, i Bodylandscapes sono la tecnica artistica, fra le tante adottate, che Rebecca Horn porta con sé da tutta una vita.  Le opere Schreib Winde (Argano da scrittura), Feder Flug (Volo di piume) e Schwebezustand der Seelenfrucht (Stato fluttuante del frutto dell’anima), sono ponti che mettono in connessione il mondo interiore dall’artista e quello che la circonda. L'elemento performativo è strettamente connesso a quel che rimane, ciò che comunemente viene definito “opera”, ossia il disegno: i “dipinti” si creano grazie al movimento fisico della Horn e simboleggiano la passionalità e la forza creativa.

Le capuzzelle di Piazza del Plebiscito. Cosa accadde nel 2002
Era proprio dedicata alle “anime pezzentelle”, i teschi custoditi al Cimitero delle Fontanelle alla Sanità e a cui il popolo napoletano affidava desideri e speranze, “Spiriti di madreperla”, la grande istallazione di Rebecca Horn che nel 2002 riempì Piazza del Plebiscito di 333 “capuzzelle” in ghisa. L'opera univa all'antico culto della tradizione partenopea il recente lutto per quanto accaduto alle Torri Gemelle l'11 settembre 2001. Il pubblico napoletano reaggì in modo contraddittorio alla comparsa dei teschi fra i sanpietrini della Piazza: Ci fu chi li osteggiò, considerandoli di cattivo augurio durante le festività natalizie, chi invece li accarezzava. Altri invece, approfittando della notte, ne hanno addirittura trafugato un paio, poi sostituiti.

L'artista
Scultrice, pittrice, regista, Rebecca Horn vive e lavora tra Berlino e Parigi. Ha esposto nei più prestigiosi musei e gallerie d’Europa, Stati Uniti, Giappone e Brasile. E’ stata insignita di numerosi premi, tra cui il premio a Documenta 8 (Kassel 1986), il Carnegie International (Pittsburgh1988), il Barnett and Annalee Newman Award (New York 2004), il Praemium Imperiale (Tokyo 2010), la Grande Médaille des Arts Plastiques (Parigi 2011). Ha realizzato i film: Der Eintänzer (1978), La Ferdinanda – Sonate für eine Medici Villa (1981), Buster’s Bedroom (1990), Cutting Through the Past (1995). Nel 2008 ha curato la regia, le scene e i costumi dell’opera Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino per il Festival di Salisburgo. In Italia sue installazioni sono in collezione permanente oltre al museo MADRE di Napoli, anche presso il Castello di Rivoli di Torino.


 
Previous
Previous

Rebecca Horn. Lo stato dell’anima e l’eros della conchiglia

Next
Next

L’insensata bellezza del tutto. Christiane Löhr a Napoli